ANNO 14 n° 118
Spunto di Vista
Adozioni, il processo
per genitori e figli
>>>> di Elisabetta Zamparini <<<<
12/06/2015 - 00:01

VITERBO - La coppia che non può avere figli spesso ricorre all’adozione, anche se è sempre più crescente il numero delle coppie che intraprendono questo percorso pur avendo già dei figli consanguinei.

L’adozione, quindi, può essere considerata come una delle modalità per realizzare il progetto generativo della famiglia, garantendo un legame affettivo di appartenenza a bambini che possono aver subito un abbandono o la morte dei genitori, abusi o esperienze traumatiche.

Come nel caso della nascita di un figlio biologico, anche l’arrivo del figlio adottivoimplica per i genitori il cambiamento del progetto di coppia, delle relazioni con le rispettive famiglie d’origine e del contesto sociale.

Spesso i genitori adottivi devono considerare anche le differenze culturali, come nel caso delle adozioni internazionali, e altre importanti dinamiche psicologiche e sociali che coinvolgono questo percorso.

L’adozione è un incastro di bisogni, di desideri, di aspettative, della storia del figlio e di quella dei genitori. La famiglia adottiva dunque si trova a dover cercare il giusto equilibrio tra il riconoscimento delle caratteristiche individuali del figlio adottato e la sua integrazione nella storia familiare.

Sentirsi genitore di quel bambino implica riconoscerlo come discendente e continuatore della propria storia familiare nonostante non si possegga lo stesso patrimonio genetico e spesso non si siano condivisi i primi momenti di vita.

Dall’altro lato anche il figlio adottato è impegnato nell’accettare i propri genitori adottivi e nel riconoscere il proprio posto all’interno della famiglia, inserendosi quindi nella storia familiare con la consapevolezza delle proprie origini.

Questo processo è molto delicato, può suscitare sentimenti positivi e negativi che influenzano la buona riuscita di un’adozione, e non riguarda solo la coppia genitoriale ma anche la generazione precedente, cioè i nonni che possono sostenere i figli e accogliere il nipote adottivo nella famiglia.

Alcune volte l’inserimento sociale del bambino adottato può essere ostacolato, per esempio dai pregiudizi etnici, senza quindi considerare l’adozione come un evento sociale che risponde a situazioni di disagio, come l’abbandono di minori o gravi carenze familiari.

La costruzione diun buon legame affettivo che permetta al bambino adottato di continuare la sua storia attraverso i nuovi genitoriè l’aspetto più importante compiuto dalle famiglie adottive, importante quanto l’influenza del contesto sociale che può favorire l’inserimento.

Se desiderate approfondire questo o altri argomenti ecco la mail a cui scrivere per suggerire i nuovi articoli della rubrica: elisabetta.zamparini@gmail.com





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